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La Digitalizzazione Sistemica (Lei è Lola, crede di essere la mia fidanzata).

Grazie ai Social, tutti sono liberi di esprimere il proprio pensiero, di sapere come sono andate le cose, di informarsi. Un grande Diritto, una grande Opportunità, un grande Strumento!!!!!

Ma allora come abbiamo fatto a diventare più ignoranti di prima? Ad essere sempre più maleducati? E sempre più bugiardi?.

Semplice: non ci sono più le regole, i divieti, i sacrifici, le ambizioni, le punizioni, il rigore, la libertà di scegliere di essere unici o di essere in pochi, il valore.

E’ poi è sempre meglio essere in tanti, possibilmente tutti uguali.

Ma il digitale quindi è questa roba? Sicuramente no ma purtroppo poi sì, perchè lo hanno modificato e realizzato come uno strumento dell’ Economia Lineare.

Hanno voluto che per la prima volta i gaglioffi, gli stolti, gli scansafatiche, entrassero nelle menti tenere degli adolescenti, degli adulti poco avveduti, delle masse di incapaci di comprendere i fatti ed abili solo a seguire quelli della fila davanti, senza mai chiedersi, e quindi conoscere, dove stesse andando la prima fila. E poi i social raccontano, mostrano spaccati della vita altrui, e questo risulta attraente fino a trarre in inganno anche i più scaltri. E’ sempre bello spiare nelle caverne degli altri.

Allora sotto l’enorme potenziale del digitale, ora è più evidente la parte peggiore del progresso: quella che ci riporta ai fondamentali dell’ignoranza.

Lo sappiamo tutti: sui social ci sono le risposte per tutti coloro che si vergognano dei difetti del proprio corpo, però mai nessuno che si vergogni sui social dei difetti dei propri comportamenti. Essere ignoranti, ovvero ignorare, è sempre più spesso la normalità, essere molto ignoranti è quasi sempre un vezzo.

Autostima? possibilmente zero perchè diventa un lavoro possederla e mantenerla.

Abbiamo perso il piacere di comprendere, di progredire, purtroppo anche di insegnare. Forse non abbiamo nulla da insegnare. Ma non è vero!!!

Comunque è sempre meglio essere in tanti, anche per non capire.

In Economia Lineare un essere umano nel Mondo Digitale è interessante solo perchè è un profilo e più profili si identificano e più si producono soldi. Non interessano le differenze tra profili, anzi meno ce ne sono e più alti sono i profitti. Quindi è bene essere in tanti, tutti uguali.

Fino a pochi anni orsono i genitori usavano fasciare i bambini appena nati almeno per i successivi sei mesi; con il tempo abbiamo compreso essere un segno di grande ignoranza. Oggi i neonati si esibiscono ovunque sui social e quindi al maggior numero di sconosciuti possibile. Un segno di grande progresso. Alcuni genitori, purtroppo anche a proprie spese ed a spese dei propri figli, hanno però scoperto essere un comportamento più ignorante che fasciarli. Intanto i “gestori” dei Social adulano, accarezzano i genitori di quei bambini, perchè sono profili importanti in quanto i genitori spendono molto per i propri figli e per emulare i figli di quelli più belli, più ricchi, più social.

Una volta i bambini intorno ai tre o quattro anni stavano con i loro genitori e cenavano o pranzavano a casa; un segno di grande ignoranza. Oggi urlano nei ristoranti, correndosi dietro ed importunando gli altri ospiti mentre i genitori parlano tra loro ed ovviamente nessuno può dire niente, perchè la risposta è “ma cosa vuole? sono solo bambini”. Che magnifico esempio di progresso!!!. Tra loro alcuni genitori, avendo compreso che disturbare non è bello, per farli tacere, gli danno il proprio telefonino, senza blocchi, aperti a tutti i contatti con il mondo non reale.

Una volta i genitori dicevano ai bambini in età scolastica, ovvero quando per qualche ora restavano fuori dal loro controllo: “non accettare mai le caramelle dagli sconosciuti, se ti invitano ad avvicinarti tu tira dritto”, un segno di grande ignoranza. Oggi i bambini già a sei anni possono essere ovunque e con chiunque, spesso hanno anche le chiavi di casa. Un segno di grande progresso.

Una volta i ragazzi almeno fino a 14 o 15 anni stavano sempre nei dintorni dei propri genitori. Continuavano ad imparare qualcosa, per esempio ad usare un trapano. Quanta ignoranza!! Oggi un ragazzo di 14 o 15 anni è connesso con la famiglia attraverso WhatsApp, e non sa cos’è, giustamente, un trapano perchè lo usano solo i manovali, mentre invece l’adolescente sta già ripetendo per la seconda o terza volta la prima o seconda liceo e questo gli assicurerà un posto in azienda. Quanto progresso!!!

Io ricordo che se non avessi preso la borsa di studio tutti gli anni, grazie ai voti che dovevano garantire una media sicuramente superiore all’8, meglio se superiore al 9, mio padre si sarebbe sentito umiliato. Quanta ignoranza!!!!. Oggi se un figlio studia, ma non vive la strada, potrebbe avere dei problemi psicologici in futuro.

Finalmente il progresso ci ha aiutati a capire che studiare non serve a nulla perchè i soldi si fanno su Tik Tok e OnlyFans. Viva i social che supportano lo sviluppo economico delle Famiglie, attraverso le scemenze e la vista della pelle del corpo dei propri figli e figlie, tutto rigorosamente condiviso con il più alto numero possibile di profili, tutti figli del progresso nel Mondo, disposti a pagare per spiare.

Una volta i ragazzi in mano avevano il pallone, la cerbottana, la fionda, i giornalini, le figurine, le biglie; le ragazze erano già più avanti, parlavano tra loro, magari anche di noi ragazzi, ma non lo sapevamo. Comunque eravamo un esercito di ignoranti. Ora ragazzi e ragazze in mano hanno il telefono e la birra; con il telefono possono vedere film a luci rosse realizzati da attori assatanati, robotici e performanti; attraverso app(osite) organizzano incontri amorosi tra sconosciuti, e sempre grazie al telefonino evitano di parlare tra loro attraverso l’aria che fa vibrare le corde vocali. Insomma basta emozioni. Un progresso incredibile.

Non voglio andare oltre in quanto il resto è profilazione, target, user experience, il massimo del progresso. Non devi fare fatica a scegliere perchè qualcuno lo ha già fatto, non devi analizzare, provare, testare e nemmeno sperimentare perchè qualcuno lo ha già fatto per te e le risposte sono già disponibili. Grande progresso. Il cervello non serve quasi più, perchè per le opinioni basta seguire le masse, per conoscere è sufficiente leggere la risposta….è quasi come fare i cruciverba leggendo le risposte sull’ultima pagina senza mail leggere le domande. Progresso puro, sapere prima di farsi la domanda, incasellarsi prime di leggere la definizione.

Qui viene bene leggere questo articolo https://www.tritonstreet.it/non-ci-sono-cammelli-per-tutti/ perchè dice molto su dove stiamo andando e cosa toccherà ai nostri figli e nipoti.

Ma allora la Digitalizzazione Sistemica cos’è? Tutto a suo tempo, tutto sarà più chiaro nel prossimo articolo.

UXTP My Company moreno.tartaglini@uxtp.it– www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Ho creato la Digitalizzazione Sistemica. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

Come sempre ho individuato il cane da riporto

Ci sono molti più cani da riporto a due zampe di quanti ce ne siano a quattro.

In ogni Team che si rispetti salta fuori il Cane da Riporto. Le caratteristiche sono sempre le stesse.

Grandi latrati, (ovvero lamentele con i componenti del Team per far intendere al Team che lui è distante dal Leader),

è un Compagnone (ovvero appare felicemente parte della squadra),

è Privo di spigoli (perchè ciò che conta non sono le proprie valutazioni rispetto al contenuto dell’informazione ma è il Valore dell’informazione per il Leader),

Cerca spesso lo sguardo del Leader (perchè per lui è sufficiente per sentirsi gratificato)

E’ convinto che nessuno sappia che è un Cane da Riporto (la vicinanza al Leader gli fa perdere il senso di chi è)

Non ama creare, è più importante che se ne parli (la luce personale del Leader è più che sufficiente per sentirsi parte del successo)

E’ sempre indaffarato, ascolta, origlia, percepisce (quando mancano le informazioni vere a volte basta portare al Leader delle illazioni)

E’ convinto di avere un ruolo verso il Leader, gli altri sono solo componenti di un Team (perchè uno vale l’altro e non sono molti coloro che desiderano essere cani da riporto)

Come i veri cani da riporto, egli non sceglie il suo leader. Il cane da riporto sa fare solo quello, vivere sempre guardingo, aspettare il botto, correre verso il luogo dove c’è ciò che interessa al Leader e portarlo a lui…pronto per un altro botto. Appena sarà stanco sarà sicuramente sostituito perchè davvero sa fare solo quello.

Purtroppo però i Leader meno esperti non sanno che il cane da riporto è semplicemente un cane da riporto che non sceglie mai il suo cacciatore. Lui riporta a chi fa il botto.

E anche stavolta l’ho trovato.

UXTP My Company moreno.tartaglini@uxtp.it– www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Ho creato la Digitalizzazione Sistemica. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

Se non voli con me, voli stretto

Erano gli Anni…non lo dico. Ebbi un colloquio, per il primo vero importante incarico da Responsabile Commerciale, stavo facendo il salto. Io giovane, molto giovane. Lui biondo, curatissimo, altissimo. Veniva da fuori. Il suo eloquio è affascinante. Era il primo boss che vedevo sostituire la giacca in ufficio con un cardigan. Rosso. Aveva un cappotto di montone lungo fino alle caviglie, nero, con collo di pelliccia chiara, ho pensato che per farlo avevano dovuto prendere due cappotti ed unirli. Ogni volta che lo indossava, quando ho poi avuto l’opportunità di avere confidenza, gli ho confessato che mi faceva ridere. Mi propone l’attività, io non lo faccio neanche finire. Era quello che sognavo. Dico sì. Dovevo trasferirmi a Roma e a Firenze. Stavo studiando ancora come fare a lavorare a Roma e Firenze, avere il capo a Milano che mi stava dicendo che due volte la settimana mi voleva lì, in un ufficio che mi stava facendo preparare e nel contempo vivere a Torino. Ci avrei pensato dopo (il risultato fu 100.000 Km in un anno). Il suo nome? Ivan. Era inverno, lui dice di vederci il giorno successivo all’aeroporto di Torino. Lui abita fuori Torino, quindi io arrivo prima. Lo aspetto per rispetto. Lui arriva, mi dice: “hai già fatto il check in?” No ti stavo aspettando per farlo insieme” “io non amo viaggiare insieme” mi sento l’ultimo uomo della terra. Saliamo sull’aereo e scopro che lui sceglie sempre il posto corridoio, uscite di sicurezza posteriori, vista la sua altezza. Facciamo ciò che va fatto a Roma e ci diamo appuntamento due giorni dopo, sempre all’aeroporto di Torino. Arrivo ancora per primo, faccio il check in e mi faccio dare il posto che piace a lui. Lui arriva. Mi dice “gia fatto il check in?” Certo” rispondo. “Vado ad ordinare due caffè” lui arriva al bar contrariato. Io non dico nulla, saliamo sull’aereo. Lui con lo sguardo continua a guardare chi gli aveva fregato il posto. Lui era sull’altro corridoio. Lo guardo con la coda dell’occhio. Fa fatica ad entrare nel suo posto. E’ stretto. Io mi accomodo largo. Un pascià. Arriviamo a destinazione. Ci rivediamo al gate, lui sta per dirmi qualcosa..io rido e gli dico: “se non voli con me, voli stretto” lui ride. Da allora abbiamo viaggiato sempre insieme e credo di poter dire che siamo anche diventati amici. A volte i Direttori Commerciali hanno dei vezzi..bisogna decidere se subirli o contrastarli. Io ho sempre avuto il piacere di contrastarli e devo dire che poi in futuro ho apprezzato chi ha contrastato i miei.

MORENO TARTAGLINI: CEO DI ARXIT S.r.l. moreno.tartaglini@arxit.it – www.arxit.it – www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

Se “Starty” non è detto che sei “Up”.

Molti credono che per fare l’Imprenditore basti avere una idea e fare una Start Up. Molti credono che per essere un Imprenditore, e anche “alla moda”, basti avere una Start Up, anche senza idea. Molti credono che per avere una Start Up basti essere “alla moda”. Molti credono che entrare in uno degli innumerevoli HUB per le Start Up voglia dire aver finito, essere arrivati. E’ tutto vero!!!! Tutto ciò è talmente vero che grandi Imprenditori, di Business consolidati, cedono al desiderio di avere una o più Start Up. Sì perchè le Start Up sono come i Rolex al polso. Bello averne uno, ancor più bello averne due da indossare anche contemporaneamente. E poi le Start Up attirano i finanziamenti. Basta dire che si vogliono realizzare “prati verticali” e giù un finanziamento, mentre chi li fa in orizzontale, come una volta, non prende nulla. E poi con un finanziamento ci vivono in molti. Ormai fatto 100 un finanziamento per le Imprese, 50 si disperdono tra HUB, Università, Consulenti, Format, Eventi, Iscrizioni ed è anche giusto, perchè come si farebbe a comparire sui giornali senza avere una foto “importante”. Chi costruisce bagni e bulloni che foto vuol fare!!! E’ per questo che non beccano mai un euro di finanziamento. Molti però dimenticano che la Start Up è una impresa e quindi come tale necessita non solo dell’idea, dei finanziamenti, ma anche della capacità di conduzione. Come al solito gli spettatori delle Start Up hanno in testa il successo di un uomo che ha creato una Start Up, ma dimenticano che altri 100 sono stati sacrificati e non esistono più. Il Business ha le sue regole, le si può aggirare drogando di necessità il mercato ma alla fine è il Modello di Business Tradizionale che riprende il controllo.

E’ un po’ come nel ciclismo, uno startupper parte in fuga, il pubblico si entusiasma, lo sospinge con l’applauso, il Mercato lo lascia andare, accumula vantaggio, è solo, tutta l’attenzione è su di lui, la sua pedalata è fluida, è un eroe, la sua immagine è ovunque. Ma la dura legge del ciclismo non perdona, il Mercato comincia a riguadagnare, lo startupper perde terreno, il Mercato lo raggiunge, lo ingloba e il suo attimo di gloria è finito. Di lui non si parlerà più fino a quando un nuovo giorno non verrà. Nel Business se Starty sarai famoso per qualche attimo, ma resterà solo chi è UP.

MORENO TARTAGLINI: CEO DI ARXIT S.r.l. moreno.tartaglini@arxit.it – www.arxit.it – www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

Nessuno è autorizzato a perdere

“Nessuno è autorizzato a perdere. Lasciate che sia io a farlo” è la frase che un Manager o un Executive di un team di vendite oppure un Amministratore Delegato dovrebbero dire tutti i giorni ai propri team o ai propri dipendenti. Aiuta anche se stessi. Questa frase racchiude in se l’eccellenza del processo di vendita e non solo. Io l’adoro. Io ho visto e vedo gli occhi soddisfatti, ammirati di coloro che la ascoltano perché “sentono” forte la leadership di colui che la dice, la totale sua disponibilità ad aiutare il team a vincere, ed ancora il senso del commitment che il Manager, l’Executive o il CEO condividono con tutti. Si porta dietro però un grande rischio: è necessario vincere, spesso, possibilmente molto spesso, quando il collega cede la mano e dichiara di non farcela. Se non si vince si insegna al Team che tutti sono autorizzati a perdere, basta solo ricordarsi di farlo fare al Boss per dimostrare che non si poteva far altro. E allora è importante che come per tutte le decisioni forti, escludendo quelle coercitive che si basano su altri concetti e comportamenti, si sia consapevoli di dover mettere in atto competenze, rigore, rispetto, passione, stile ecc..senza eguali. Dall’altra i vantaggi di un Manager o di un AD, rispetto a chiunque altro in Azienda, sono importanti di fronte ad un Cliente e quindi bisogna conoscerli ed utilizzarli per vincere.

“Nessuno è autorizzato a perdere; lasciate che sia io a farlo” è un milione di volte in più rispetto ad offrirsi solo per aiutare, è un milione di volte in più rispetto a dire “l’Azienda è a tua disposizione”, è un milione di volte in più di qualsiasi corso che spieghi le tecniche di vendita, capacità relazionali e quant’altro; insomma è un milione di volte in più di tutto. Ma ahimè questa frase ha un altro problema: il manager deve essere Manager, perchè ha qualcosa da insegnare, ha qualità importanti, è capace di individuare e percorrere, arrivando al traguardo, la via del successo. Ha leadership, serietà, autorevolezza insomma è un Manager. Io ho sempre proposto ai miei collaboratori Manager di guardarsi allo specchio e dire almeno una volta la frase: “Non sei autorizzato a perdere; lascia che sia io a perdere”. Se non viene fuori educata, determinata, forte, credibile, allora la prima cosa da fare è prepararsi, preparare se stessi ad aver successo, con la consapevolezza che si può perdere, ma solo per imparare dalla sconfitta come vincere. Solo la determinazione ad aver successo ci farà capire che abbiamo bisogno di imparare per aver successo. La crescita continua delle competenze, l’abnegazione, il sacrificio, la curiosità, la concentrazione sono assolutamente necessarie. Ma è il senso di rispetto verso il Team che guidiamo che ci deve spingere oltre ogni ostacolo. Nessuno ama il Manager che condivide le sconfitte accampando scuse, o il Manager che condivide con il team i problemi dell’Azienda per prepararsi ad una eventuale sconfitta. Ormai quasi tutti i dipendenti del mondo hanno imparato a proprie spese che non esiste l’Azienda perfetta, e quand’anche molte cose in Azienda fossero vicine alla perfezione, si vince sempre grazie alla preparazione della persona e alla sua determinazione a vincere. Quindi, caro il mio Manager, ricordati che in Azienda nessuno ti chiede di partecipare, ma ti viene chiesto di aver successo e di guidare il tuo team al successo; la sconfitta non è mai colpa di qualcun altro…è sempre e solo colpa Tua. Quindi organizza, pianifica, impara per due motivi: il rispetto che devi al ruolo che ti è stato assegnato e il tuo piacere di guidare al successo il tuo team. Se hai l’ambizione del ruolo, ma non hai rispetto per il ruolo, o se sei un solista del successo, ma non provi piacere per il successo degli altri, allora lascia perdere; “Nessuno è autorizzato a perdere, lasciate che sia io a farlo” non uscirà mai dalla tua bocca come il tuo team vorrebbe e allora ti guarderà smarrito, sperando di avere presto un altro Manager.

UXTP My Company moreno.tartaglini@uxtp.it– www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Ho creato la Digitalizzazione Sistemica. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

Non si va sulla Luna in infradito. Lo dicono anche le mogli.

Negli ultimi 12 mesi abbiamo potuto osservare che gli uomini più ricchi del Mondo lasciano il loro incarico, ovvero l’attività che li ha fatti diventare i più ricchi del Mondo per fare, principalmente, due cose:

  • vaccinare tutti gli Umani del Pianeta

oppure

  • lasciare il Pianeta per lo Spazio.

Di norma dichiarano che è giunto il momento di dare il proprio contributo sociale ed ambientale. Allora sembrerebbe che decidano di mollare l’attività che di contributo sociale ed ambientale non ne ha mai dato (e sappiamo che è così, o almeno pochi hanno ricevuto un contributo, e sono stati ampiamenti messi in evidenza, ma la moltitudine si è accollata il costo, e di quello non si è mai parlato), ma nessuno prende provvedimenti pur di fronte ad una così plateale ammissione da parte di coloro che le aziende le hanno guidate.

Se prendiamo gli ultimi due in ordine di tempo, il primo che vaccina ovunque sul Pianeta e il secondo che ha deciso di vagare nello spazio, o meglio di far vagare nello spazio, scopriamo che prima di tutto hanno mollato le mogli!!!!!. In realtà quello che vaccina ha dichiarato dopo quello che vagherà nello spazio che mollava la moglie; perchè l’altro lo ha fatto prima, sembra in tempi non sospetti. Ma vogliamo dire che siamo alle solite, ovvero che la decisione di mollare l’azienda cattiva, quella che non produce il bene delle persone, sia stata una scelta non approvata dalle rispettive consorti perchè produceva tanti soldi? Eh certo si sa che tutti gli uomini pensano che le donne che vivono in situazioni agiate, ma che dico, agiatissime, non amano il rischio di perdere tutto. Ok allora, gestendocela solo tra noi uomini, potremmo chiudere qui pensando a quanto sono altruisti questi signori e quanto invece siano interessate al proprio benessere le rispettive signore.

Ma…..

Io scrissi un po’ di tempo fa questo pensiero:

Ed è ciò che penso.

Forse un giorno, e penso di più grazie alla moglie di quello che vaccina ovunque, si saprà la verità. Certo che se avessi ragione, ovvero che le donne non arriveranno mai a fare all’ambiente e al sociale ciò che invece gli hanno fatto gli uomini alla guida di imperi economici, vorrebbe dire che il peggio deve ancora venire se le mogli hanno preferito separarsi, piuttosto che essere complici.

Alla fine quindi sarebbe bene che le due rispettive mogli fossero le ultime superstiti di un atteggiamento femminile legato al benessere personale, ormai desueto, e che quindi i nuovi due imperi siano all’insegna, davvero, del benessere sociale ed ambientale.

Magari un giorno dovremo tornare sull’argomento, spero per festeggiare, ma nel c’era una volta, c’è scritto che gli uomini uscivano dalla casa coniugale solo con un paio di infradito (in ciabatte), quando andava bene, ma si sa, sulla Luna in infradito non si può andare. Lo dicono anche le mogli.

UXTP My Company moreno.tartaglini@uxtp.it– www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Ho creato la Digitalizzazione Sistemica. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

La Digitalizzazione Sistemica l’ho desiderata. Non è mica arrivata da sola.

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Sono stato un Executive di una grande multinazionale, la IBM. Più volte ho espresso, ovunque sulla Terra mi sia recato per fare il mio lavoro, ma anche attraverso gli articoli che ho scritto o interviste che ho rilasciato, il mio riconoscimento infinito alla IBM e prima ancora alla Olivetti. Mi hanno permesso di imparare pregi e difetti direi di tutti i Modelli di Business del Pianeta, di apprezzare il Valore dei Processi, di distinguere le Infrastrutture Tecnologiche ridondanti da quelle idonee, di costruire importanti e solide Relazioni personali, di confrontarmi con l’Innovazione, di essere trasparente nelle Valutazioni, di essere onesto con i Clienti.

Ma, più di tutto, mi hanno insegnato a non innamorarmi mai di una idea.

Da solo ho imparato che una invenzione o una idea di per se non valgono nulla; diventano interessanti se hanno un Valore per qualcuno e quindi se diventano Business. Ogni invenzione diventa innovazione quando si può realizzarla perchè il costo per farlo è gestibile, se i processi sono attivabili, se c’è qualcuno che desidera utilizzare quella cosa, se c’è qualcuno che la vuol vendere ed è capace di farlo e se c’è qualcuno che desidera comprarla. Quando tutto questo c’è, non è ancora fatta, perchè manca ancora la cosa più importante: la determinazione del Leader. Senza quella non si fa nulla..o peggio, non si arriva mai al fondo dopo aver investito tempo e denaro.

Mi sono trovato molto spesso nella situazione di poter guidare una nuova opportunità nata da una idea. Anzi per gran parte della mia vita professionale ho fatto proprio quello. Garantisco che accade una cosa incredibile, fantastica. Quando sono notti che non dormi per avere tutto sotto controllo e in una situazione normale saresti stanchissimo, privo di qualsiasi energia, in quel caso sei lucido come non mai. E’ una magia.

Che c’entra tutto ciò con la Digitalizzazione Sistemica?

La Digitalizzazione Sistemica è il mio capolavoro. Non ho mai detto prima di ora che qualcosa di innovativo fosse un mio risultato. Questa volta lo faccio perchè io le ho donato, incondizionatamente, fin dal primo momento, il mio apprezzamento, il mio vigore, i miei pensieri, le mie capacità, il mio rigore, la mia passione, il mio denaro, la mia determinazione.

Alcune persone mi hanno aiutato e sono molto riconoscente. Ho fatto pezzi di strada con persone incredibilmente preparate, leali, aperte.

L’ho voluta, la Digitalizzazione Sistemica, consapevole che mi avrebbe coinvolto come nient’altro al Mondo; lo avrebbe fatto perchè ero sofferente nell’assistere allo sviluppo insensato degli affari, supportato dalla digitalizzazione cattiva, quella che solo pochissime Aziende possono permettersi e per questo motivo obbligano gli individui a confluire su di loro, creando il deserto economico. Lo squallore sociale ed ambientale è davanti agli occhi di tutti.

I Territori sono stati depauperati di qualsiasi iniziativa imprenditoriale, senza dare il tempo agli imprenditori esistenti di imparare le nuove regole di Mercato, come invece accadeva un tempo grazie a cambiamenti meno veloci e la ricerca di collaborazioni con i Territori da parte dei nuovi Imprenditori. Tutti, Governi compresi, sono stati sopraffatti dalla velocità impressa dai 10, massimo 15 gestori del cambiamento, e la calca umana formatasi alle loro porte, ha fatto saltare le già precarie regole del vivere insieme su questo Pianeta. Sono cambiati alcuni tra i ricchi, alcuni ricchi lo sono diventati molto ma molto di più, ma ciò che è drammatico è che sono aumentati a dismisura i poveri!!!.

La causa? io penso l’Innovazione senza Leader.

I Leader infatti sanno bene che l’Innovazione non deve mai rappresentare l’opportunità di alcuni su tutti, ma una crescita globale, economica, sociale ed ambientale, dove tutti ne beneficiano, all’interno della quale spiccano le eccellenze di coloro che l’hanno promossa. Questi sono i Leader.

E allora ecco che l’Innovazione entra profondamente nelle coscienze dei Leader, con i concetti di Inclusività già conosciuti e da quelli più moderni della Circolarità dell’Economia, perchè i Modelli che si sviluppano in modo Esclusivo, accentrano le ricchezze ed impoveriscono, contemporaneamente, il resto dell’Umanità.

Sul lungo periodo perdono tutti.

Io non so scendere in piazza a protestare, però so come si costruisce un Modello di Business Digitale, Innovativo ed Inclusivo, Sistemico e quindi fruibile da tutti senza barriere economiche e culturali. E’ il Mercato che cresce e non l’operatore di Mercato. Spero quindi che la Digitalizzazione Sistemica diventi il Metodo più efficace per tornare a Generare Valore e il mio contributo alla rinascita dei Territori.

5 anni fa esco dalla IBM e comincio ad immaginare la Digitalizzazione Sistemica………..Continua prossimamente.

UXTP My Company moreno.tartaglini@uxtp.it– www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Ho creato la Digitalizzazione Sistemica. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

L’Economia Circolare senza il Prof. Wally? Impossibile

Wally e la Digitalizzazione Sistemica
Tritonstreet: Wally, che eleganza!!!!
Wally: gradirei essere chiamato Prof. Wally.

Tritonstreet: Ok Prof. Wally, ma vada avanti, tutte le volte ci imbarchiamo in discussioni di forma. Andiamo ai contenuti.

Wally: Orbene vi ho detto dei miei amici di Arxit che hanno inventato le Dorsali Digitali per lo sviluppo esponenziale del Business delle Aziende, dotandole di infrastrutture digitali capaci con 3 click di eseguire tutte le operazioni di vendita, riordino, amministrazione, reporting ecc…? Sì sono sicuro di averne parlato. Le Dorsali Digitali consentono alle Aziende di accedere alle reti di vendita e/o divulgazione, proprie e di terzi, nuove e tradizionali, (edicole, tabaccherie, esercenti in genere, uffici, comuni, package, supporti cartacei, mobili, pavimenti, carte prepegate e fidelity.. ecc) a zero investimenti e così facendo capaci anche di rigenerare il business delle reti presidiate che da troppo tempo stanno soffrendo.

Tritonstreet: Wally, certo lo ricordiamo e quindi?

Wally: vi ho anche detto che i miei amici di Arxit hanno integrato le Dorsali Digitali con la Digitalizzazione Sistemica, resa possibile grazie al DX Marker, generato e reso disponibile sempre da Arxit, che mette in relazione Aziende e Consumatori con User Experience di grande Valore e complete di tutte le call to action possibili. Ho spiegato che DX Marker consente alle Aziende di creare, a costo zero, Customer Journey (il viaggio del Consumatore che attraverso i vari touchpoint selezionati dall’Azienda arriva all’acquisto) innovativi ed immediati, che integrano in modo armonico i Touchpoint (punti di contatto tra Azienda e Consumatori) fisici ed on line

Tritonstreet: Wally, certo lo ricordiamo e quindi?

Wally: vi ho anche detto che i miei amici di Arxit hanno realizzato il SW per monitorare tutto l’andamento del Customer Journey, in real time, per Touchpoint, Geografia, Utenti, Call to Action, Etnia Opps questo non l’avevo ancora detto

Tritonstreet: Wally, sei un disastro!!!!! ed ora quando ci parlerei di questo SW?

Wally: più avanti, molto più avanti. Da esimio professore, quale io sono, considero che non meritiate ancora il Valore di ProBoard, nel supporto allo sviluppo del Business delle Aziende. Consente performance di Business eccezionali e trasmette dati in “real time” durante le vendite o campagne. E’ il sogno di tutte le Agenzie di comunicazione, di tutte le Business Unit e di tutti i CEO e AD.

Tritonstreet: ma Prof. Wally, come si permette!!!!!. Concluda questo intervento per favore. Manca l’Economia Circolare. Per ora ha fatto solo premesse!!!!

Wally: le premesse sono d’obbligo quando si sta per affermare qualcosa che è fondamentale per l’Umanità!!!!!!! Bravini questi di Arxit, ma tutto ciò che vi ho detto di loro non sarebbe mai stato possibile, modestamente, senza le mie linee guida di Economia Circolare.
Consideri che l’Economia Circolare è ormai un dato di fatto, in quanto soluzione ai problemi creati dall’Economia Lineare, modello ormai non più funzionale allo sviluppo delle Aziende, del Sociale e dell’Ambiente. Questi miei interventi quindi, presso le Aziende, Organizzazioni Pubbliche, Associazioni che operano per lo sviluppo del proprio Business e verso le Smart Community, è per condividere i Valori dell’Economia Circolare, perchè grazie ad Arxit l’ Infrastruttura e i Sistemi di Relazioni con i miei amati Consumatori sono già disponibili e sono in Pay per Use!!!!!!!

Collaborazione tra Aziende/Reti/Consumatori, la Digitalizzazione Sistemica e il sistema di fruizione in Pay per Use sono alcuni dei fondamentali dell’Economia Circolare ed evidentemente anche di Economia Inclusiva.

Grazie sempre a me, il Prof.Wally, Arxit usa discipline come il Design Thinking per generare Valore per le Aziende e per i Consumatori; si disegnano i Customer Journey più performanti e si creano le migliori relazioni tra imprese ed utenti. Domani tratterò, se non sarò trattenuto, (ovvero se ne avrò voglia) il Design Thinking e il Customer Journey.


Tritonstreet: Prof. Wally, lei è sempre una incognita. Forse maggiore disciplina sarebbe più apprezzata.

La pianti Tritonstreet, sappiamo bene che è lei che ha inventato il Modello della Digitalizzazione Sistemica,

UXTP My Company moreno.tartaglini@uxtp.it– www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Ho creato la Digitalizzazione Sistemica. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

Dedicato ai Leader di Azienda

Avicenna, il grande alchimista arabo dell’anno 1000, usava raffigurare un’Aquila che trascina un Rospo legato ad una catena nell’intento di esprimere il grande Valore che si ottiene dalla “congiunzione degli opposti”. Le caratteristiche opposte rappresentano spesso la totalità delle opportunità a disposizione.

Cominciamo con il dire che il Valore massimo di un Leader consiste nel saperle usare entrambe e nel momento in cui servono. Ma diciamo anche che il vero problema nelle Aziende è spesso quello di non sapere come usarle con armonia, oppure di selezionarne una in momenti sbagliati, o ancora, consentire a chi non sa usarle di poterle usare.

Da quando è nata Omicron Digital, due mesi orsono, Luigi, Marco, Diego, Roberto, io ed altri amici del Gruppo Omicron, lavoriamo per rendere percorribile la via del successo dell’Azienda, alle condizioni che verranno. E’ il lavoro che tutti i Leader d’Azienda devono saper fare, un lavoro antico, che oggi deve solo essere fatto molte più volte e molto rapidamente. Quindi per “mettere a terra” ciò che i Leader identificano, è necessaria una infrastruttura, una organizzazione e dei processi adeguati, che non richiedano investimenti o generino ritardi all’accesso sui Mercati. Per questo motivo abbiamo realizzato la Digitalizzazione Sistemica, ma oggi non è questo ciò che desidero condividere

Varrebbe la pena che ora i Leader si schierassero con una o l’altra delle seguenti affermazioni.

“Certo il tempo che viviamo non aiuta le Aziende in quanto crea molti dubbi sul futuro, che lascia ampi spazi sia a coloro che hanno solo Visioni future, rischiando di rendere l’Azienda “evanescente”, sia a coloro che ritengono che le Aziende siano solo adatte alla competitività di trincea, di posizione, rischiando di far impantanare l’Azienda e quindi incapace di volare quando sarà il momento”.

“Certo il tempo che viviamo aiuta le Aziende in quanto rappresenta una immensa opportunità per il futuro, sia a coloro che sono abituati a pensare in modo Visionario organizzandosi in modalità tattica, sia a coloro che pensano in modo Tattico ma che riconoscono che serve la Visione, la Strategia e lo Stile adeguato, per godere dei nuovi Mercati”.

Ora distinguiamo i Visionari, che possiamo tranquillamente riconoscere nella vita di tutti i giorni attraverso alcune delle caratteristiche più evidenti:

  • quelli che innamorati di se stessi o anche no, si innamorano della propria Visione “a prescindere”;
  • quelli che pensano che una Idea sia una Visione e quindi li senti dire: “ho avuto una idea” e…”voglio venderla perchè non sono interessato “a sporcarmi” per realizzarla”;
  • quelli che si sono “sforzati” di avere una idea, “perchè è così che si fanno i soldi” e..purtroppo ce ne sono molti ora, anzi troppi;
  • quelli che sono Visionari perchè la gente desidera che lo siano e quindi qualsiasi cosa dicano pare essere l’unico destino a cui andare incontro, sempre opposto al destino dei tattici
  • quelli che sono Visionari perchè hanno lavorato sodo nel passato, hanno avuto la fortuna di fare molte esperienze e di commettere molti errori, hanno imparato a leggere i segnali dei Mercati e sanno che la Visione è necessaria per dar vita alla Tattica di successo. Hanno nel DNA il challange.

Ora distinguiamo i Tattici, che possiamo tranquillamente riconoscere nella vita di tutti i giorni attraverso alcune delle caratteristiche più evidenti:

  • quelli che innamorati di se stessi o anche no, si innamorano della propria Tattica “a prescindere”;
  • quelli che pensano che una nuova Tattica sia talmente innovativa da rappresentare essa stessa un Prodotto da vendere;
  • quelli che si sono “sforzati” a costruire una nuova Tattica solo perchè pensano che sia l’unica chiave del successo dell’Azienda.. e purtroppo ce ne sono molti ora, anzi troppi;
  • quelli che sono Tattici perchè la gente desidera che lo siano e quindi qualsiasi cosa dicano pare essere l’unico destino a cui andare incontro, sempre opposto al destino dei visionari
  • quelli che sono Tattici perchè hanno lavorato sodo nel passato, hanno avuto la fortuna di fare molte esperienze e di commettere molti errori, hanno imparato a leggere i segnali dei Mercati e sanno che la Tattica è necessaria per dar vita alla Visione di successo. Hanno nel DNA il challange.

Avicenna troverebbe quindi nei tempi di oggi la migliore condizione per rappresentare la necessità di saper essere Aquila e Rospo, e addirittura l’opportunità di dimostrare che entrambi i ruoli rappresentano la base per l’altro verso la via del successo. Ma ancora di più: per il massimo risultato non è necessario che, quando serve, l’Aquila diventi Rospo o viceversa; è solo necessario che l’Aquila ed il Rospo incrocino il loro sguardo.

E’ il momento giusto infatti per dare spazio all’incredibile vista tattica del rospo, che anche di notte e con tempo avverso, è in grado di raggiungere l’obiettivo. E’ il momento giusto infatti per dare spazio all’incredibile visione dell’Aquila, che dall’alto è in grado di riconoscere le aree che offrono maggiori opportunità di successo e la possibilità di raggiungere più obiettivi attraverso vie di accesso non consuete.

Dopo 1000 anni dai disegni di Avicenna, è davvero giunto il momento in cui l’Aquila ed il Rospo incrocino i loro sguardi e chi avrebbe mai detto che l’era digitale avrebbe rilanciato il famoso alchimista consentendo a Rospi ed Aquile di considerare che solo insieme si raggiunge il massimo successo.

Questo breve racconto è dedicato a tutti coloro che nelle proprie Aziende si stanno organizzando per cogliere le nuove e migliori opportunità dei Mercati; ma prima di tutto ai miei colleghi di Omicron con i quali sto condividendo questa magnifica impresa che ci coinvolge completamente.

UXTP My Company moreno.tartaglini@uxtp.it– www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Ho creato la Digitalizzazione Sistemica. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

L’Uomo, dentro, è solo un Animale.

Zoonosi: perché alcuni virus «saltano» dagli animali all'uomo? | Fondazione  Umberto Veronesi

E’ il 27 Marzo 2021. E’ Sabato. Sono in ufficio perchè nella pace che si ha ad essere soli, si fanno moltissime cose, persino pensare a cos’è la Cultura. Per me è un bisogno ed il fondamentale necessario per chi è chiamato a prendere decisioni. E’ la garanzia del rispetto che si ha per gli altri. E’ la certezza che non aver preso la migliore decisione è semplicemente legata al fatto che non sempre si può prendere la migliore, ma non è mai accaduto per incuria o perchè ci siamo fatti trovare impreparati. La cultura è conoscenza dinamica e continua, è integrazione armonica e coerente di diverse informazioni, è arricchimento continuo. La meraviglia della cultura è che non si può misurare, non è paragonabile, ma la si percepisce, la si ammira. Ogni decisione che prendiamo coinvolge qualcuno in più oltre a noi stessi. La cultura ci permette non solo di prendere decisioni magari dolorose ma ponderate, ma anche di intravedere quali saranno le prossime e quindi evitare che siano altrettanto drastiche, e quindi ancora dolorose, operando, come dico io, “in tempi non sospetti” per prepararsi ed evitare traumi a chicchessia.

Chi mi conosce sa bene che sono molto attratto dalle logiche di sviluppo legate alla Economia Circolare e che la considero l’unica Economia plausibile; di conseguenza non sto mai dalla parte di coloro che valutano un fondamentale dell’Economia Circolare la Sostenibilità a posteriori, perchè vuol dire solo spendere altre risorse economiche di tutti per ripulire, sempre e solo in parte, il danno già fatto. Io sto con chi lavora per non generare il danno sociale ed ambientale.

Desiderio di conoscere ed Economia Circolare mi hanno “obbligato” a seguire alcuni interventi di illustri scienziati molto famosi, sulle cause delle Pandemie; quest’ultime evidentemente sono figlie di un comportamento scellerato degli umani e non certo di una maledizione celeste, ma per capirle è necessario conoscere chi le fa partire, da dove partono, perchè partono, dove sono nascoste quando rallentano.

Unica regola, essere interessati solo alle motivazioni scientifiche e quindi esclusione totale delle “complottistiche” che, quandanche fossero vere, sarebbero solo la risposta ad una delle domande.

Allora prima di tutto è necessario conoscere cos’è la Zoonosi

Le zoonosi e il rischio per la salute globale - Salute Diritto Fondamentale

Inutile andare avanti se non si capisce bene cos’è la Zoonosi e se non accettiamo che noi umani non siamo altro che una forma evoluta di animali mammiferi e quindi vertebrati, e siamo vittime, al pari del cane, della giraffa, del leone, ma anche del pipistrello, l’unico mammifero in grado di volare (lo scaiottolo volante infatti è in grado solo di planare), degli attacchi di virus, batteri, funghi, protisti, prioni e vermi.

Allora oggi 27 Marzo 2021 sono in ufficio in compagnia di David Quammen, divulgatore scientifico americano di grande valore che per anni è stato “addosso” ai ricercatori più importanti del Pianeta proprio per rappresentare ciò che sarà e perchè.

David ha deciso di scriverlo su Spillover (spill over = tracimare, traboccare); è una meravigliosa lettura, semplice, come sanno fare solo coloro che conoscono davvero e non hanno paura che altri conoscano.

UXTP My Company moreno.tartaglini@uxtp.it– www.tritonstreet.it -Sono un imprenditore. Ho creato la Digitalizzazione Sistemica. Credo nella convergenza tra innovazione e tradizione. Consapevole delle necessità come Individui, Cittadini, Consumatori, sono attratto dai fondamentali dell’Economia Circolare per garantire lo sviluppo delle Imprese. Sono (stato) un Executive della IBM, lo scrivo perchè Executive della IBM non si smette mai di esserlo. Sono convinto che in certi momenti della vita sia importante condividere con altre persone le opportunità vissute per generare sempre più Valore per la Società, per l’Ambiente e per le Imprese.

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